Hermes

Lo ammetto, quando ho pensato a quale dio scegliere per inaugurare questa rubrica sulla mitologia greca, non è stato difficile decidere chi sarebbe stato il primo. ⁣
Perché, da proprietaria di una libreria, potevo forse ignorare il caro vecchio dio dei commercianti?⁣
Il nostro Hermes, infatti, più conosciuto nelle vesti di messaggero di Zeus e dio dei ladri, tra i tanti compiti che gli furono assegnati fu costretto a occuparsi anche delle preghiere e le richieste dei mortali che vivevano di commercio. ⁣

Ovviamente, però, uno degli aspetti più bizzarri e straordinari di questo dio è legato a ciò che riuscì a combinare nei suoi primi due giorni di vita.
Ancora neonato, infatti, abbandonando la culla nella grotta in cui viveva con sua madre, la ninfa Maia, si imbatté in una tartaruga e vide in essa ciò che nessuno, prima di allora, aveva mai visto: aveva immaginato uno strumento che avrebbe donato agli uomini e agli dei la musica. Dal guscio di quella tartaruga riuscì a creare una lira, il primo strumento musicale. ⁣
E fu proprio quella lira a tirarlo fuori dai guai quando Apollo si rese conto di essere stato derubato di cinquanta delle sue vacche. Il responsabile di quel furto fu proprio il nostro neonato Hermes. Solo due giorni di vita e già si era affermato come il re dei ladri. ⁣
Hermes aveva raggiunto i monti della Pieria, dove pascolavano le mandrie degli dei, aveva radunato cinquanta vacche e, per condurle via, le aveva fatte viaggiare all’indietro, su un terreno sabbioso. Per se stesso aveva intrecciato foglie e rami, con cui si era costruito delle calzature enormi. Fu solo la testimonianza di un vecchio contadino a svelare l’identità del ladro e a condurre, quindi, Apollo da Hermes. ⁣
Ma prima che il divino Apollo si mettesse sulle sue tracce, Hermes aveva già macellato due delle vacche, aveva acceso un fuoco e suddiviso la carne in dodici parti, una per ogni divinità dell’Olimpo, mangiando soltanto la porzione che aveva riservato a se stesso. Alcuni dicono che fu proprio Hermes, in quel momento, a inventare il modo di accendere il fuoco e fu il primo a cucinare la carne di un animale, che fino ad allora tutti mangiavano cruda.

Dicevamo che fu proprio la lira a tirarlo fuori dai guai quando Apollo scoprì del furto e giunse da Hermes per farsi restituire il bottino. Hermes tirò fuori la lira e iniziò a suonare e Apollo rimase incantato da quei suoni, tanto da rinunciare a tutte le vacche che il fratellino aveva rubato in cambio di quello strumento. Hermes accettò lo scambio e Apollo divenne, anche grazie a quella lira, il dio della musica.⁣

Hermes, però, non è soltanto il dio dei ladri o dei commercianti. Il suo ruolo di messaggero degli dei lo porta a essere ciò che lega il mondo degli Eterni a quello dei mortali, lo rende il dio viaggiatore, il vagabondo sempre in viaggio, è ovunque eppure non appartiene mai davvero a nessun luogo. È il più vicino ai mortali, forse il più amato e quello a cui dedicare l’ultimo bicchiere di vino della giornata. ⁣
Ma è anche il dio che raduna le anime dei defunti per condurle negli Inferi e qui manifesta il suo volto più malinconico e oscuro. Hermes vive e viaggia attraverso i confini che separano i mondi del visibile e dell’invisibile, attraverso strade che si snodano direttamente nella mente degli uomini: le strade del sogno. Per i greci, infatti, il sogno non era un prodotto della psiche umana, ma era una realtà oggettiva, la manifestazione di un mondo soprannaturale che stava al di là di quello quotidiano ma non per questo era meno vero.⁣

Ci sarebbe da dire molto, molto di più su questo dio, ma per adesso penso sia il caso di fermarmi qui. Magari tornerò a parlare ancora di lui, chissà. ⁣

 

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